Impostare l’Adjusted Bounce Rate è un’operazione importante per avere informazioni più veritiere sul comportamento degli utenti nel sito e sulla frequenza di rimbalzo.
Se non hai chiaro cosa sia l’Adjusted Bounce Rate, leggi la pagina del glossario.
Puoi implementare l’Adjusted Bounce Rate in modo semplice grazie a Google Tag Manager.
Limite:1 (il timer si attiverà una sola volta, non continua ad attivarsi ogni 30 secondi).
Abilita quando:Page URL corrisponde all’espressione regolare .* (cioè abilita in tutte le pagine, ma potresti abilitarlo nelle pagine che ritieni più opportune).
Attiva su:Tutti i timer.
Rinomina l’Attivatore ad esempio “Timer 30 sec”.
Salva.
Attenzione alla condizione Page URL matches RegEx .*
Ciao Matteo, complimenti per lo speech tenuto a Milano al Search Marketing Connect. Ho conosciuto in quella sede te e il tuo progetto ed eccomi qui grin emoticon.
In merito al calcolo del bounce rate, tendo a ridurre al minimo i casi in cui utilizzare eventi a tempo di tipo non-interaction false. Secondo me un buon bounce rate dovrebbe tenere conto delle reali azioni di engagement degli utenti.
Sono pochi i casi in cui da un punto di vista dell’analisi trovo utile “prendere per buono” un utente solo perché sta in pagina per 30 secondi (o più).
Piuttosto trovo molto utile utilizzare questi eventi a tempo per segmentare il pubblico e rispondere a domande del tipo: perché chi sta più di un certo numero di secondi nella mia pagina non interagisce in alcun modo con i miei contenuti (commenti, rating, condivisioni, ecc.)? Non so se sei d’accordo.
Matteo Zambon
30 11 2015
Ciao Giuseppe! Dovevo offrirti una birra allora!
Le tue considerazioni sono corrette, è infatti da valutare quando oggettivamente attivare il flag “Hit da non interazione”. Come ricorderai, nello speech parlavo di landing page chiusa, che è diversa da un sito web.
Quindi il mio vuole essere una semplice guida di come implementarlo, poi quando e su cosa effettivamente attivarlo è una considerazione che dovete fare voi 🙂
Alla prossima!
Hai ancora qualche dubbio? Chiedi pure qui sotto, sarò pronto a risponderti!
Andrea
11 08 2022
Ciao. Ottimo articolo! Ho seguito tutto passo passo. Cosa dovrei fare adesso per monitorare il nuovo bounce rate 30 sec su analytics?
Matteo Zambon
11 08 2022
Ciao, in realtà niente, perché il bounce rate inizierà a “subire” un abbassamento in base all’accensione di questo evento 🙂
Giuseppe
30 11 2015
Ciao Matteo, complimenti per lo speech tenuto a Milano al Search Marketing Connect. Ho conosciuto in quella sede te e il tuo progetto ed eccomi qui grin emoticon.
In merito al calcolo del bounce rate, tendo a ridurre al minimo i casi in cui utilizzare eventi a tempo di tipo non-interaction false. Secondo me un buon bounce rate dovrebbe tenere conto delle reali azioni di engagement degli utenti.
Sono pochi i casi in cui da un punto di vista dell’analisi trovo utile “prendere per buono” un utente solo perché sta in pagina per 30 secondi (o più).
Piuttosto trovo molto utile utilizzare questi eventi a tempo per segmentare il pubblico e rispondere a domande del tipo: perché chi sta più di un certo numero di secondi nella mia pagina non interagisce in alcun modo con i miei contenuti (commenti, rating, condivisioni, ecc.)? Non so se sei d’accordo.
Matteo Zambon
30 11 2015
Ciao Giuseppe! Dovevo offrirti una birra allora!
Le tue considerazioni sono corrette, è infatti da valutare quando oggettivamente attivare il flag “Hit da non interazione”. Come ricorderai, nello speech parlavo di landing page chiusa, che è diversa da un sito web.
Quindi il mio vuole essere una semplice guida di come implementarlo, poi quando e su cosa effettivamente attivarlo è una considerazione che dovete fare voi 🙂
Alla prossima!